Il corso propone una riflessione attraverso alcune delle linee della poesia italiana a partire dal secondo dopoguerra. Se la guerra, infatti, lascia un panorama urbano, ma anche socio-culturale, di rovine e detriti, è proprio su queste rovine che nuove riflessioni si innestano, aprendo la strada a nuove soluzioni formali, nuovi modi di intendere l’arte e anche il ruolo del poeta. Partiremo dall’analisi di alcune forme poetiche che vedono nell’integrazione fra letteratura e forme di produzione una grande possibilità di rinnovamento. Contemporaneamente, le nostre riflessioni passeranno attraverso le soluzioni proposte dalla neoavanguardia che, di fronte a un mondo in frantumi e confuso, scelgono di incorporare nei testi poetici questa confusione sociale e linguistica, mostrando, anche visivamente, il caos che pervade il mondo. Infine, sarà proposta una riflessione che vede le linee neo metriciste come protagoniste. Se il potere evocativo della parola entra in crisi, contrariamente alle linee che scelgono la via della disgregazione, alcuni poeti si rivolgono verso la forma chiusa, in particolare al sonetto, non come mero recupero, ma come strumento deformante che possa dare nuovo corpo al testo. I testi poetici che saranno oggetto di analisi, inoltre, permetteranno di svolgere alcune riflessioni sulla situazione politico-sociale dell’Italia del secondo dopoguerra, presentando un forte legame con i luoghi in cui i poeti operano, scrivono e riflettono, sulla letteratura e sulla loro attualità.
Professor: Elena Santi (abre em nova janela)
Instituição: Universidade Federal de Juiz de Fora
Língua ministrada: Italiano
Carga horária: 8 horas
Aceita alunos de graduação e pós-graduação